Ma il maestro Nicolò
Vide il caso e s'indignò.
Preso il grande calamaio,
Uscì e disse: « A questo guaio
Io porrò rimedio e tosto.
O fanciulli, al vostro posto!
Non seccate quel moretto.
Ma che colpa ha il poveretto,
Se la pelle scura, scura
Ei sortì dalla natura? »
Ma nessun si dà pensiero
Del rimprovero severo,
persiste quel terzetto
A deridere il moretto,
E al maestro Nicolò,
Che stupito li guardò,
E terribile divenne
Essi gridano: « Vattenne! »

 

 

 

 

 

 

 

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