| Il Settecento fu un secolo  di straordinario impegno culturale in cui videro la luce opere grandiose. Nello  studio del latino vi furono due grandi che dedicarono la loro vita ad una  imponente raccolta di dati.Il primo fu l'italiano  Egidio Forcellini (1688-1768), autore del Totius Latinitatis lexicon. Il lavoro venne pubblicato postumo nel 1771. La pubblicazione del Lexicon  suscitò l'ammirazione degli ambienti culturali italiani ed europei. L'opera fu  studiata e ripresa da tutti i lessicografi successivi, da I.G. Sheller, a K.E.  Georges, a W. Freud, dal quale poi attinsero N. Theil e E. A. Andrew per i  dizionari latini, francese e americano. Questo dizionario della lingua latina  viene considerato ancora fondamentale ed è stato ristampato più volte: nella  prima metà dell'800 con supplemento a cura di Giuseppe Furlanetto (1775-1848).  Edizioni accresciute successive sono state curate da Vincenzo De Vita e da  Francesco Corradini. È stato ripubblicato a Bologna nel l965.
 Il secondo fu il francese  Charles du Fresne, sieur Du Cange (Amiens 1620 - Parigi 1688). L'opera che più  di tutte le altre perpetua la fama dello studioso è il suo Glossarium ad  Scriptores Mediae et Infimae Latinitatis, pubblicato nel 1678 in 3 volumi in  folio: a tutt'oggi uno strumento indispensabile ai linguisti che si  occupano di media e bassa latinità.
 In Germania l'opera del  Forcellini servì a Karl Ernst Georges (1806-1895) per il suo grande dizionario  latino-tedesco, più volte ampliato fino alla edizione del 1895 con il titolo Lateinisch  - Deutsch - Deutsch - Lateinisch, Ausführliches lateinisch-deutsches  Handwörterbuch, Kleines deutsch-lateinisches Handwörterbuch, di circa 2500  pagine; ad esso venne aggiunta anche una parte tedesco-latina. Il Georges era  uscito a partire dal 1837, a fascicoli, utilizzando anch'esso il  Forcellini;  è ricco di esempi non  tradotti e perciò ben poco utile per lo studente che non riesce a capirli.
 Il dizionario venne  pubblicato in forma ridotta per le scuole con il titolo Kleines  lateinisch-deutsches Handwörterbuch e questo venne tradotta in italiano da  Ferruccio Calonghi (1866-1945) che la pubblicò nel 1889-1991; egli lavorò a  migliorarla per tutta la vita e l'edizione finale, molto migliorata, venne  pubblicata postuma del 1950.
 In Italia era in uso dal  1851 l'opera di Tommaso Vallauri (1805-1897), avversario della filologia di  stampo germanico, che nel 1870 pubblicò il suo Lexicon Latini Italiaque  Sermonis, giunto alla 14° edizione nel 1891. L'opera era già uscita nel 1851  e poi venne ampliata fino ad arrivare ad oltre 1000 pagine.
 Il Vocabolario è senza dubbio il migliore pubblicato in Italia,  sia per il contenuto che per eleganza grafica.   Basato ovviamente sul Forcellini, è chiaro e sintetico e traduce sempre  l'intero contesto della frase in cui il vocabolo è stato usato; il Georges,  riportava molti esempi dell'uso del vocabolo latino, ma poche traduzioni di  frasi e ciò aiutava ben poco lo studente alle prime armi; era un'opera più per  i latinisti che per gli studenti
 L'opera, con la sua attrattiva germanica, subì la concorrenza,  poco giustificata, del Georges. L'ultima edizione del Vallauri è del 1902,  salvo errore.
 Per questo motivo ho  digitalizzato la copia del Vallauri in mio possesso (VI edizione del 1877),  ben rilegata in pergamena, il che le ha  permesso di superare indenne 150 anni di uso scolastico da parte del mio  bisnonno e di qualche zio prete, mio nonno, di mio padre e di me stesso.
 I due volumi sono stampati su carta tipo riso, non certo comune  all'epoca, con fogli di 0,38 mm di spessore, contro i 0,5 usuali, il che  contiene lo spessore dell'opera, e ogni volume è interamente rilegato in  pergamena: dopo il loro uso da parte di quattro generazioni di studenti, la  rilegatura è perfettamente integra.
 Ricordo che in Germania è  in corso d'opera il progetto per un Thesaurus  Linguae Latinae (ThLL o TLL) che è un è un monumentale dizionario di latino  con lemmi estratti da tutti i testi disponibili. Comprende la lingua latina  dalle sue origini fino alla latinità altomedievale di Isidoro di Siviglia  (5-636).  Il progetto ha avuto inizio nel  1894, la pubblicazione del primo volume nel 1900 e la fine è in programma per  il 2050 circa. Già nel 2007, erano stati pubblicati i volumi dalla A alla M e  quello della O, con i volumi N, P e R erano vicini al completamento.  L'istituzione che coordina il lavoro si trova in Germania, a Monaco di Baviera,  alla Bayerische Akademie der Wissenschaften. I volumi A-P sono già online.Bolzano, 18 agosto 2020
 Edoardo Mori
 VALLAURI, Tommaso. - Filologo classico, nato  il 23 gennaio 1805 a Chiusa Pesio (Cuneo), morto il 2 settembre 1897. Fu  professore di eloquenza latina e italiana all'università di Torino. Deputato al  parlamento nel 1857. Senatore del regno dal 1882. La sua attività è  caratteristica del periodo di trapasso dalla vecchia erudizione umanistica alla  filologia di metodo tedesco, che egli avversò, ma di cui sentì parzialmente  l'influsso. In politica fu cattolico antiliberale.Pubblicò edizioni di commedie di Plauto, una Historia critica literarum  latinarum (7ª ed., Torino 1868); una Storia della poesia in  Piemonte (ivi 1841); Della  società letteraria del Piemonte (ivi 1844); Storia dell'Università degli  Studi del Piemonte (2ª ed., ivi 1875). Pubblicò anche Fasti rerum gestarum a rege  Carolo Alberto (ivi 1843); Fasti della Real Casa di Savoia e della  Monarchia (ivi 1845-46); Vocabolario italiano-latino e latino-italiano (2 vol.  1850). Scrisse anche novelle. [Da Enciclopedia Treccani].
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